La mia formazione e il mio percorso professionale come psicologa a Salerno

Riconoscere se stessi: il cuore del mio lavoro
La bellezza di questo lavoro è che ogni persona, con i suoi racconti, porta con sé una parte di me. So cosa significa quando il cibo diventa il centro di tutto… quando il corpo sembra scomparire o fare troppo male.
L’ho vissuto sulla mia pelle. E, anche se oggi la mia vita è fatta di tanti equilibri diversi, non ho dimenticato come ci si sente quando tutto ruota intorno al modo di mangiare e di abitare il proprio corpo.
Proprio per questo credo che ognuno possieda risorse preziose — a volte silenziose, altre volte nascoste — che meritano di essere riconosciute e riportate alla luce.
Il mio ruolo è accompagnarti in questo processo, con presenza autentica, competenza professionale e una visione chiara degli obiettivi da raggiungere.
Quando nasce il desiderio di ritrovare un nuovo equilibrio, il primo passo è permettersi di chiedere supporto.
Da lì, insieme, possiamo dare forma a un percorso terapeutico strutturato, consapevole e profondamente trasformativo.

La mia storia
La mia strada nella psicologia non è iniziata da una scelta… ma da un richiamo. Non sono stata io a scegliere la psicologia: è stata lei a scegliere me. Per anni ho pensato che l’unico modo per aiutare davvero le persone fosse diventare medico. Era un sogno sincero, ma sentivo che qualcosa non si allineava davvero con me.
Poi, un giorno, sfogliando un libro che mi era stato regalato molti anni prima, ho avuto la certezza che stavo percorrendo la strada sbagliata.
In quel momento ho capito che non sarei mai potuta essere nient’altro che una psicologa.
Accompagnare le persone nella riscoperta di sé, nel riconnettersi al proprio potenziale e alla propria storia,
è ciò che mi anima ogni giorno. Oggi, mentre proseguo la mia formazione come psicoterapeuta presso il CIPPS di Salerno, continuo a investire con passione nella mia crescita professionale. Credo profondamente che ogni persona meriti uno spazio sicuro, fatto di ascolto autentico e rispetto.
La relazione terapeutica è, per me, un punto d’incontro: un luogo in cui guardare insieme il vissuto, accoglierlo e trasformarlo, passo dopo passo, in un percorso di consapevolezza.
Il mio approccio
Nel mio lavoro integro mente e corpo, perché spesso ciò che non riusciamo a comprendere con la mente è custodito — in silenzio — nel nostro corpo.
Credo nella
forza del dialogo e nella possibilità di
trasformare il disagio in risorsa, attraverso un percorso che unisce metodo, presenza e continuità.
Durante le sedute, costruisco insieme alla persona un “abito” terapeutico su misura: uno spazio protetto e privo di giudizio, in cui riconnettersi al proprio valore e dare finalmente un nome alle emozioni che chiedono ascolto.
L’obiettivo è favorire una consapevolezza più profonda di sé, dei segnali del corpo e dei processi che guidano il proprio vissuto quotidiano.
Ogni percorso nasce dal rispetto dei tempi individuali e si sviluppa attraverso piccoli passi concreti, pensati per migliorare la qualità della vita e rafforzare la capacità di affrontare le sfide con strumenti nuovi, più chiari e più adatti alla propria storia.

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