Percezione corporea e disturbi alimentari a Salerno

Percezione corporea percettiva: come vediamo il nostro corpo
La percezione corporea percettiva riguarda il modo in cui osserviamo e interpretiamo visivamente il nostro corpo. Nel contesto della percezione corporea e disturbi alimentari, questa dimensione può risultare distorta, portando la persona a percepirsi in modo diverso dalla realtà oggettiva. Durante il lavoro clinico si esplorano i fattori che influenzano questa distorsione, come esperienze passate, confronti sociali o aspettative interiorizzate. Comprendere l’origine di questi processi percettivi aiuta a riconoscere come lo sguardo su sé stessi possa modificarsi nel tempo e come influenzi le scelte quotidiane legate all’alimentazione. Attraverso un percorso graduale è possibile sviluppare una visione più realistica e meno critica della propria immagine, favorendo un rapporto più equilibrato con il corpo.

Percezione corporea cognitiva: significati e valutazioni personali
La percezione corporea cognitiva riguarda le valutazioni che la persona attribuisce al proprio aspetto fisico: giudizi, convinzioni, aspettative e interpretazioni. Nell’ambito della percezione corporea e disturbi alimentari, questa dimensione è particolarmente rilevante perché determina il peso psicologico associato all’immagine corporea. Durante le sedute si analizzano pensieri ricorrenti, schemi rigidi e criteri personali che influenzano la visione di sé. Questo lavoro permette di comprendere come tali convinzioni si siano formate e in che modo incidano su autostima, relazioni e comportamenti alimentari. Attraverso strumenti mirati diventa possibile trasformare giudizi severi in valutazioni più equilibrate, favorendo una maggiore flessibilità mentale e un dialogo interno meno critico. L’obiettivo è costruire un sistema di pensieri più coerente con il proprio valore, oltre l’immagine esteriore.

Percezione corporea affettiva: emozioni e vissuti legati al corpo
La percezione corporea affettiva riguarda le emozioni che il corpo suscita: soddisfazione, disagio, vergogna, orgoglio o vulnerabilità. Nei percorsi dedicati alla percezione corporea e disturbi alimentari, questa dimensione rappresenta un punto centrale perché spesso le emozioni influenzano il modo in cui ci si vede. Durante il lavoro psicologico vengono esplorati vissuti emotivi profondi, associazioni affettive legate alla propria immagine e modalità con cui la persona reagisce a ciò che percepisce. L’integrazione tra consapevolezza emotiva e regolazione affettiva permette di comprendere come il corpo diventi un canale attraverso cui si esprimono esperienze interne complesse. Favorire un contatto più autentico con le proprie emozioni permette di costruire un rapporto più armonioso con il corpo e ridurre comportamenti influenzati da stati emotivi intensi o non riconosciuti.
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